La mia Africa

Edea, Camerun, Africa equatoriale francese.
Giugno 1967

Sono stato proiettato in questo piccolo centro africano con un preavviso di un paio di settimane a condurre una serie di prospezioni geognostiche per la costruzione di un ponte sul fiume Sanaga: la mia prima volta in Africa.
Oggi è domenica e il cantiere è chiuso. Ho deciso di fare un giro fino a Kribi e ho chiesto a Zorro di accompagnarmi. Zorro è un bantu quarantenne, un tipo tosto, che si è subito imposto come capo del gruppo di operai che lavorano per me.
Conosce tre lingue oltre al suo dialetto e questo gli dà un potere immenso tra i suoi compagni che biascicano solo un po’ di francese.
All’inizio comunicavamo perfettamente in inglese, poi gli ho chiesto di passare al francese per esercitarmi: qui in Camerun sono i francesi che hanno lasciato i segni culturali più profondi; gli inglesi hanno lasciato più cadaveri che cultura. Entrambi, inglesi e francesi hanno fatto del loro meglio per depredare e violentare questa terra.
Ho chiesto a Zorro di scattarmi una foto prima dell’imbarco sulla zattera che ci porterà dall’altra parte del fiume, noi due e la vecchia R4 con la quale scorrazzo qua e là.
Questa volta il ‘là’ è parecchio più in là: Kribi è in pieno golfo di Guinea, e Zorro, che l’ha visitata una volta da ragazzo, me l’ha descritta come un paradiso di spiagge incontaminate dove la giungla fa da corona a strisce di sabbia rosa lambita da un oceano mite e pescoso, dai bassi fondali oggi preda dei signori del petrolio.
Zorro scatta tenendo la mia Canon come una pisside. La prossima foto sarà sulla spiaggia. Niente bagno: con la fauna marina di quaggiù non si scherza.
Kribi è davvero un paradiso e Zorro è felice di riconoscere luoghi e scorci come lui li ha visti trent’anni prima, fermi nel tempo con tutto il loro carico di bellezza. Con il suo francese cantilenante mi parla di un mondo bello, si, ma già preda degli appetiti di una civiltà occidentale aggressiva e spietata.
Ahi, Zorro! Meglio che tu non veda la Kribi che mi compare a video oggi: l’anima africana si è ormai spenta del tutto, soffocata da una folla di garruli annunci di vacanze low cost tutto compreso.

Out of Africa

Edea, Cameroon, French equatorial Africa
June 1967

I have been sent to this little African village with a two weeks notice, to undertake a number of geognostic surveys for building a bridge on the Sanaga River: my first time in Africa.
It’s Sunday today and the construction site is closed. I have decided to make a day trip to Kribi and I have asked Zorro to join me. Zorro is bantu, he’s fortyish and he’s a cool, who immediately showed up as the leader of local work force.
He masters three languages, in addition to his local dialect, and this gives him a great power among his peers, who only mumble a little bit of French.
At the beginning, we communicated perfectly in English, then I asked him to switch to French for me to practice: here in Cameroon, the French left the most significant cultural marks; the English made their best to rob and exploit this region.
I have asked Zorro to take a picture of me right before boarding on the boat that will take us on the other side of the river, the two of us and the old R4 that I use to drive around here and there.
This time ‘there’ is quite further away: Kribi is located in the middle of the Guinea Gulf and Zorro, who has been there once when he was a boy, has described it to me as a paradise full of uncontaminated beaches, where the jungle crowns pink sand strips touched by a calm ocean, rich in fish, with a shallow seabed that today is at the mercy of the lords of oil.
Zorro snaps holding my Canon as a ciborium. The next picture will be on the beach. No swimming, though: down here one does not mess around with the local marine fauna.
Kribi is actually a real paradise and Zorro looks happy to recognise those places and landscapes as he saw them thirty years ago, stuck in time carrying all their beauty untouched. With his chanting French, he tells me about a beautiful world, that is yet already endangered by an aggressive and ruthless western civilisation.
Ahi, Zorro! Better you don’t see Kribi as it appears on my screen today: the African spirit has blown out completely, stifled by a crowd of shrilling advertisement for all-inclusive low cost holidays.

2018-06-09T15:59:50+00:00